Dagli Indiani d’America,il mocassino simbolo di eleganza e comodità
Dice un motto degli Indiani d’America
“Prima di giudicare una persona cammina per tre lune nei suoi mocassini.”
A inventare gli antenati dei mocassini (penny loafer, in inglese) furono gli Indiani del Nord America. Essi si fasciavano i piedi con un pezzo di pelle morbida che si alzava sui fianchi. Nella lingua Algonquan, quella parlata dai Pellerossa, il termine “calzatura” viene tradotto proprio con il termine “mocassino”.
La forma del mocassino più simile a quella moderna si diffonde a partire dal 1932. La famiglia Spaulding, di origine americana, comincia a produrre calzature che si ispirano a quelle dei mungitori di latte norvegesi. Le scarpe di questi lavoratori, a loro volta, si ispirano a quelle dei Lapponi. Essi, a differenza di quelle degli Indiani, indossano calzature ricavate da diversi pezzi di cuoio cuciti assieme.
Il mocassino segna il boom negli Anni ’30 e negli anni ’40, è Fred Astaire, noto ballerino statunitense, che adotta i loafer anche quando balla il tip-tap e li lancia come scarpe da indossare anche con il frac. A contribuire in modo determinante alla diffusione del mocassino, però, è l’uso che ne fanno gli studenti universitari dell’epoca. Essi iniziano ad adottarli come un accessorio comodo da indossare con l’abbigliamento informale. È in questo periodo che, negli USA, il mocassino viene ribattezzato con il nome di “penny loafer”: questo perché gli universitari hanno l’abitudine di introdurre un penny all’interno della mascherina a forma di labbra. I mocassini diventano da calzatura informale, un simbolo di eleganza.
In questo periodo i Fratelli Rossetti reinterpretano i “loafer” e sostituiscono la mascherina a bocca con un’applicazione di metallo. Essi trattano anche la pelle applicando un inedito effetto sfumato-anticato. Nel 1968, i Rossetti estetizzano lo spirito rivoluzionario e lanciano sul mercato il mocassino yacht, foderato in spugna per essere indossato senza calze, e quello rielaborato a forma di stivale o sandalo. Il ritorno dei “penny loafer” avviene a metà degli anni Ottanta, quando, nel mondo della moda, vi è un revival dello stile casual americano di metà Novecento. E noi ci ispiriamo a queste storie, a queste tradizioni per realizzare però un nuovo prodotto. Il ricercato gioco di sovrapposizione e incastri esprime al meglio l’innovativo design esaltato dal morbido pellame e dalla lissatura. Una calzatura unica, dal ricercato sapore, realizzata con la pregiata tecnica di lavorazione Goodyear.
A inventare gli antenati dei mocassini (penny loafer, in inglese) furono gli Indiani del Nord America. Essi si fasciavano i piedi con un pezzo di pelle morbida che si alzava sui fianchi. Nella lingua Algonquan, quella parlata dai Pellerossa, il termine “calzatura” viene tradotto proprio con il termine “mocassino”.
La forma del mocassino più simile a quella moderna si diffonde a partire dal 1932. La famiglia Spaulding, di origine americana, comincia a produrre calzature che si ispirano a quelle dei mungitori di latte norvegesi. Le scarpe di questi lavoratori, a loro volta, si ispirano a quelle dei Lapponi. Essi, a differenza di quelle degli Indiani, indossano calzature ricavate da diversi pezzi di cuoio cuciti assieme.
Il mocassino segna il boom negli Anni ’30 e negli anni ’40, è Fred Astaire, noto ballerino statunitense, che adotta i loafer anche quando balla il tip-tap e li lancia come scarpe da indossare anche con il frac. A contribuire in modo determinante alla diffusione del mocassino, però, è l’uso che ne fanno gli studenti universitari dell’epoca. Essi iniziano ad adottarli come un accessorio comodo da indossare con l’abbigliamento informale. È in questo periodo che, negli USA, il mocassino viene ribattezzato con il nome di “penny loafer”: questo perché gli universitari hanno l’abitudine di introdurre un penny all’interno della mascherina a forma di labbra. I mocassini diventano da calzatura informale, un simbolo di eleganza.
In questo periodo i Fratelli Rossetti reinterpretano i “loafer” e sostituiscono la mascherina a bocca con un’applicazione di metallo. Essi trattano anche la pelle applicando un inedito effetto sfumato-anticato. Nel 1968, i Rossetti estetizzano lo spirito rivoluzionario e lanciano sul mercato il mocassino yacht, foderato in spugna per essere indossato senza calze, e quello rielaborato a forma di stivale o sandalo. Il ritorno dei “penny loafer” avviene a metà degli anni Ottanta, quando, nel mondo della moda, vi è un revival dello stile casual americano di metà Novecento. E noi ci ispiriamo a queste storie, a queste tradizioni per realizzare però un nuovo prodotto. Il ricercato gioco di sovrapposizione e incastri esprime al meglio l’innovativo design esaltato dal morbido pellame e dalla lissatura. Una calzatura unica, dal ricercato sapore, realizzata con la pregiata tecnica di lavorazione Goodyear.