Derby doppia fibbia, l’esclusività di un vezzo
Quando l’uomo scoprì i metalli, dopo le punte di frecce e lance, probabilmente inventò le fibbie.
Ci sono testimonianze certe dell’età del Bronzo. Le prime erano di questo materiale anche se in qualche caso l’osso veniva utilizzato allo stesso scopo.
Poi, la fibbia, fu usata dai popoli di tutti i tempi.
Da elemento di sostegno e chiusura divenne accessorio decorativo, di costume e di status. Più eri ricco e potente più era bella e preziosa la tua fibbia. Greci, persiani e soprattutto romani ne fecero una moda. Certe “fibule” erano trapuntate d’oro e di pietre preziosissime.
Preziose quanto l’esperienza “storica” con una Derby. Aristocratica, settecentesca, luxury, affascinante e di gran voga tra i nobili di campagna inglesi.
Così come agreste, se vogliamo, è la genesi del Monkstrap. Alcuni monaci inventarono questo meccanismo per le calzature con cui andavano a lavorare.
Poi tutto assunse significati inimmaginabili.
Chi avrebbe mai pensato che la loro “idea” oggi avrebbe dato la possibilità alla Derby senza stringhe e con doppia fibbia laterale di ribadire la presenza a pieno titolo, se ancora ce ne fosse stato bisogno, nella famiglia delle calzature di super lusso?
La doppia fibbia infatti non aumenta la funzionalità di per sé insita, questo vezzo estetico ha l’unico obiettivo di rinnovare ed impreziosire l’eleganza inossidabile dell’icona Derby.
E se è vero che il lusso è fatto di dettagli, qui, appunto, c’è solo l’imbarazzo della scelta.